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Nocciòlo

Corylus avellana
Betulacee (Betulaceae)


(si applicano tutti i crediti e i diritti della fonte Wikipedia)

Il nocciòlo (Corylus avellana L., 1753) è un albero da frutto appartenente alla famiglia Betulaceae.

Etimologia

Il nome del genere deriva dal greco κόρυς = elmo, oppure da kurl, il nome celtico della pianta, mentre l'epiteto specifico deriva da Avella, comune in provincia di Avellino, zona nota fin dall'antichità per la coltivazione di noccioli.

Descrizione

La pianta ha portamento a cespuglio o ad albero, se coltivata è alta in genere dai 2 ai 4 m ma se lasciata in forma libera può raggiungere anche 7–8 m. Ha foglie semplici, cuoriforme a margine dentato. È una specie monoica diclina, caducifoglia e latifoglia, con crescita rapida.

Le infiorescenze sono unisessuali. Le maschili in amenti penduli che si formano in autunno, le femminili somigliano ad una gemma di piccole dimensioni. Ogni cultivar di nocciolo è autosterile e ha bisogno di essere impollinata da un'altra cultivar.

Il frutto (nocciola) è avvolto da brattee da cui si libera a maturazione e cade. È commestibile e si usa crudo, cotto o macinato in pasta. È ricco di un olio impiegato sia nell'alimentazione che nell'industria cosmetica.

Il legno del nocciolo è molto flessibile, elastico e leggero, adoperato fin dall'antichità per fabbricare ceste e recinti. Non è adatto come materiale da costruzione o per mobili in quanto troppo elastico e poco durevole.

Distribuzione e habitat

L'areale geografico naturale è europeo-caucasico; va dalla Penisola iberica e Inghilterra fino al Volga, e dalla Svezia alla Sicilia. La distribuzione altitudinale è da collinare a medio-montana. Rifugge le aree mediterranee più calde e aride. Preferisce terreni calcarei, ben drenati, fertili e profondi e luoghi semi-ombreggiati. L'habitat naturale è costituito da boschi di latifoglie, soprattutto querceti misti mesofili, radure e margini. Può formare boschetti pionieri su terreni freschi pietrosi, in consociazione con aceri o pioppo tremulo.

Produzione

Coltivazione

Vengono coltivate numerose varietà da frutto e ornamentali: tra queste ultime sono notevoli la varietà pendula, la varietà contorta, a portamento tortuoso, la varietà fusco-rubra a foglie porporine.

È una pianta colonizzatrice che, avendo esigenze modeste in fatto di terreno e di clima, si adatta a svariate condizioni ambientali. In Italia, secondo produttore mondiale dopo la Turchia, il nocciolo è coltivato in modo intensivo principalmente in poche zone (in parentesi sono indicate le cultivar):

  • Piemonte, nelle Langhe (Tonda Gentile delle Langhe);
  • Lazio, in provincia di Viterbo (Tonda Gentile Romana);
  • Campania, nelle province di Caserta (Tonda di Giffoni, Camponica, Mortarella, San Giovanni), Napoli, Avellino (Mortarella, San Giovanni, Camponica), Benevento (Mortarella), Salerno (Tonda di Giffoni);
  • Calabria, tra i comuni di Cardinale, Simbario, Torre di Ruggiero la Tonda Calabrese, la Tonda di Giffoni e la Tonda Romana.
  • Sicilia, principalmente nella provincia di Messina, ma anche sull'Etna, sulle Madonie e nei dintorni di Piazza Armerina.

Le cultivar di riferimento in Italia per uso e caratteristiche sono:

  • Tonda Gentile delle Langhe, piemontese, molto richiesta dall'industria dolciaria, si ambienta con difficoltà fuori dalla sua area tipica di coltivazione e di origine;
  • Tonda di Giffoni, originaria della provincia di Salerno, è coltivata in varie zone della Campania e del Lazio essendo una cultivar dall'ottimo ambientamento anche in zone diverse dall'area tipica di coltivazione, molto richiesta dall'industria dolciaria;
  • Tonda Gentile Romana, della provincia di Viterbo;
  • Mortarella e S. Giovanni, campane a frutto allungato;
  • Camponica, campana a frutto grosso, ottima da tavola;
  • Nostrale o Siciliana, la varietà più diffusa in Sicilia, ottima per la tostatura che esalta il suo aroma intenso.

Avversità

Funghi

Le più importanti malattie da funghi che colpiscono il nocciolo sono il mal dello stacco (causato da Cytospora corylicola), il cimiciato dei semi (causato da Nematospora coryli) e l'oidio o mal bianco (causato da Phyllactinia guttata).

Insetti

Gli insetti parassiti più importanti sono la cimice angolosa (Gonocerus acuteangulatus), la cimice verde (Palomena prasina), le farfalle tortrice del nocciolo (Gypsonoma dealbana) e gemmaiola del nocciolo (Epinotia tenerana), i coleotteri aplidia del nocciolo (Haplidia etrusca), agrilo del nocciolo (Agrilus viridis) e balanino delle nocciole (Curculio nucum).

Usi terapeutici

Le foglie del nocciolo contengono i fenoli e i flavonoidi che agiscono sul gonfiore, come tonici delle vene e come antinfiammatori.

L'olio di nocciola ha un alto contenuto di lipidi insaturi, quindi penetra facilmente la cute senza ungere, per cui si usa come cosmetico in creme o olii per la pelle.

Aspetti medici

La presenza di nocciole, anche in tracce, va indicata per legge sulle etichette degli alimenti al fine di evitare reazioni allergiche.

Galleria d'immagini

Note

Voci correlate

  • Nocciola
  • Specie botaniche in Italia

Altri progetti

  • Wikiquote contiene citazioni sul Corylus avellana
  • Wikizionario contiene il lemma di dizionario «Corylus avellana»
  • Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sul Corylus avellana
  • Wikispecies contiene informazioni sul Corylus avellana

Collegamenti esterni

  • nocciolo, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  • (EN) European filbert, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.

Dove?

Famiglia(6)

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Continu di ricerca
f. Dimens. f. Forma Ramoscello Abbaiare Altezza Seme Guscio di s. Fiore Tipo di f. Tipo
f. Dimens.  5-15 cm f. Forma  normale Ramoscello  di fronte Abbaiare  desquama. Altezza  5-30 m Seme Guscio di s.  solido Fiore Tipo di f.  altro Tipo  deciduo
5-15 cm normale di fronte desquama. 5-30 m solido altro deciduo
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